Estrema periferia Sud della Capitale assediata anche da occupazioni e topi

Vigna Murata, all’estrema periferia sud della Capitale. Si chiama così per via del Piano di Zona che ha dato luce a Fonte Meravigliosa e Prato Smeraldo, i due quartieri che la compongono e che insistono sull’omonima via, in IX Municipio. Vigna Murata, da oltre sette mesi, è assediata dall’insicurezza a tutto campo, bersagliata da furti, scippi e rapine a mano armata, e non solo. «Combattiamo la paura da gennaio, l’ultima rapina è stata il 30 giugno al supermercato di via Meldola», racconta l’avvocato Carla Canale, presidente del Comitato di quartiere. «Abbiamo richiesto una postazione mobile di Carabinieri o Polizia, ma sono solo aumentati i pattugliamenti. Vi sono poi fenomeni di microcriminalità dilagante: accattonaggio, piccoli furti nei negozi, rovistaggio nei bidoncini dedicati al porta a porta nelle aree condominiali, effettuati da senza fissa dimora localizzati in accampamenti abusivi nelle aree verdi prospicienti il quartiere, come al Dazio presso gli ex bagni pubblici Ama, occupati stabilmente da nomadi e immigrati anche dopo i lavori di recinzione effettuati dall’VIII Municipio confinante. Sono soprattutto rom e romeni che vi risiedono, gli stessi che si aggirano giornalmente nel quartiere e vi bivaccano stazionando anche nei parchi pubblici, che manteniamo noi con sfalci e pulizia regolare: ci costa 80.000 euro l’anno». Non è tutto. Da dicembre dell’anno scorso, via Drago, in prossimità dell’istituto scolastico Domenico Purificato, è al buio. «La Gestione Reclami Illuminazione pubblica mi ha risposto il 28 luglio che è stato constatato un furto cavi e che è in corso l’iter di approvazione del ripristino del cavo da parte di Roma Capitale. Dopodiché, si procederà alla programmazione dei lavori. È trascorso un mese, l’approvazione non c’è e la luce nemmeno. In pratica, siamo al buio perché il Comune non autorizza i lavori per questioni economiche, e la strada dove insistono le scuole medie ed elementari del quartiere rimane spenta da nove mesi, nonostante abbiamo anche presentato una denuncia per interruzione di servizio pubblico a marzo», spiega Canale. Per la verità, i black out a macchia di leopardo sono ordinaria amministrazione. Non va meglio sul fronte manutenzione strade. Il capitolo rifacimento vie e marciapiedi resta nel limbo. Il Comitato, più volte costretto ad intervenire con giornate di pulizia partecipata, da novembre ha chiesto l’effettuazione di interventi mirati, ad oggi privi di riscontri: dai marciapiedi di via Meldola, impraticabili per presenza di tigli, al rifacimento dei camminamenti di accesso alla parrocchia in via Lornia e via Santa Giovanna Antida, compreso il vialetto interno all’area verde tra la pista di pattinaggio e l’ex campo di bocce, aree attrezzate rese di nuovo agibili, va detto, tramite l’impegno volontario dei cittadini. E, per la prima volta in 35 anni, sono tornati pure i ratti. «Non sono mica topolini di campagna, e questo credo sia dovuto anche a come l’Ama ci lascia costantemente: mancati passaggi, secchioni stracolmi e spesso rotti, poca pulizia, etc. La questione preoccupante è l’avvicinamento dei topi alle abitazioni», lamentano alcuni residenti. Alla casella di posta del Comitato fioccano come non mai le mail con le segnalazioni, tutte di roditori di grosse dimensioni. Le disinfestazioni a spese dei condomini non bastano. E il quartiere, tra minidiscariche improvvisate, marciume, presenze incontrollate e scarsa igiene, è sempre più una fogna a cielo aperto.

articolo di Valentina Conti

pubblicato su il Tempo di Roma http://www.iltempo.it/roma-capitale/cronaca/2015/08/20/vigna-murata-come-il-bronx-furti-scippi-e-rapine-a-mano-armata-1.1449355