“Mi chiedo se questo atteggiamento demenziale delle istituzioni nei confronti del nostro quartiere non derivi dallo stato nebuloso di ordinaria amministrazione e di vacuum legis in cui versa il nostro latitante CdQ “uscente” in piena campagna elettorale ; in ogni caso per noi cittadini, comuni mortali, non addetti ai lavori, questo n-esimo episodio d’ inefficienza e di malgoverno ha il sapore amaro di una beffa!

MI auguro che la cittadinanza sappia reagire con fermezza e soprattutto con una manifestazione di massa (ricordate la squallida vicenda del traliccio-antenna Ericsson ?), organizzata dal prossimo CdQ (ci vogliono truppe fresche !)

E’ questa una parte del messaggio (clicca sul link per il testo completo) recapitato a numerosi cittadini (e che ci è stata da questi segnalata con diverse mail) in cui il Comitato di Quartiere viene citato con parole affatto irrispettose. A firmarla è l’associazione Comites pro Fonte Smeraldo, nella persona del suo attuale presidente, Marco Talucci. Si parla di “stato nebuloso”, di vacuum legis del CdQ. Latinorum donabbondiano che vorrebbe sottlineare non sappiamo neanche noi cosa. I risultati ottenuti dal CdQ, infatti, sono sotto gli occhi di tutti. E sono stati ottenuti proprio dalle stesse persone che, a giudizio del mittente, dovrebbero essere rinnovate con “forze fresche”. Un Comitato di Quartiere definito addirittura “latitante”. Insulti a parte, vorremmo fare il punto sulla situazione per chirarire alcuni punti al Talucci, senza però passare per i difensori di alcuno. Eccovi un po’ di fatti:

Il Talucci, come tutti i lettori, credo conosceranno bene l’affare Romeo. Il megappalto vinto dall’imprenditore campano Alfredo Romeo che, a capo dell’omonima holding, fino al novembre scorso era affidatario della manutenzione delle strade (e non solo) della Capitale e di diverse città italiane. Valore complessivo dell’opera: circa 48 miliardi di euro. Per Roma gli sarebbero stati corrisposti circa 600 milioni in 9 anni, per oltre 700 chilometri di strade. Ben prima dello scandalo finanziario che tutti conoscete, la giunta Alemanno ha però deciso di chiamarsi fuori dalle convenzioni siglate con l’imprenditore e, secondo le prime indiscrezioni, avrebbe iniziato a studiare un sistema di circoscrizioni che eviti il ripresentarsi di un monopolio in stile Romeo. Si tratterebbe di otto macrocircoscrizioni, ognuna da affidare a una società diversa che curerebbe la manutenzione (anche) delle strade.

Il condizionale è d’obbligo, ma ciò che sembra certo è che per far questo sono necessari tempi lunghi. Avvisi di gara, progetti, valutazione dei costi e tutto ciò che di sicuro già conoscete. Ma fino a quel momento tutto è fermo, ad eccezione degli interventi di stretta emergenza.

Prima di parlare di atteggiamento “demenziale” delle istituzioni e di “latitanza“, “vacuum legis” e tutto il resto dei complimenti ricevuti, il dottor Talucci dovrebbe quindi informarsi. Alla mail inviata lasciamo quindi il ridondante latinorum. Ai cittadini invece i fatti, le vittorie e le inziative portate avanti fin’ora, in stretta collaborazione con le stesse istituzioni da cui abbiamo saputo farci ascoltare. Senza insulti ma con coerenza.

E guardatevi attorno: in via Meldola e in via Arcidiacono le fantomatiche strisce hanno comunque già iniziato a rifarle…e al Talucci lanciamo una provocazione: dopo tante critiche dia l’esempio lui per primo, SI CANDIDI alle elezioni per il Comitato di Quartiere, altrimenti è comodo dire che i papaveri sono sempre SOLO troppo alti.

Il CdQ